Quello che si è generato con il progetto le Lupe è stato un atto rivoluzionario: la possibilità di raccontarsi. Di rendere legittima e degna ogni storia, ogni emozione, ogni esternazione. Abbiamo creato lo spazio affinché questo fosse possibile. Senza vergogna, senza giudizio, senza paura. Ne siamo testimoni e facilitatrici, e ne siamo grate. Il lavoro è stato magico e difficilissimo, abbiamo accolto, ascoltato donne e uomini con le storie più diverse che hanno scelto di ri-mettersi in contatto con il proprio sé, che hanno vissuto il percorso fatto come un modo per prendersi cura di se stessi, cercando e trovando cosa potesse essere più utile in quel momento, e che hanno imparato attraverso questa ricerca a prendersi per mano con amore incondizionato; insieme e grazie a loro abbiamo creato il tessuto che viene cucito in questo libro. Questo libro è l’impronta delle persone che hanno camminato insieme a noi in tempi e modi diversi. Questo libro è l’espressione di un “io plurale”, variopinto e policromatico che ci ha visto spettatrici privilegiate di nascite e crescite sorprendenti. Con grande generosità tutti ci hanno dato qualcosa. Siamo state sommerse da poesie, racconti, lavori su strumenti, disegni, musica. Ci sono le voci del gruppo teatrale. Quelle del counseling di gruppo, quelle dello sportello d’ascolto: quelle dei percorsi terapeutici, quelle dei percorsi di counseling. Troverete pezzi di vita, pensieri, riflessioni differenti ma accomunate dalla voglia di conoscere il proprio sé per accettarlo e accoglierlo. Grazie a tutti quelli che con noi hanno lavorato, ma soprattutto grazie a tutti coloro che hanno partecipato mettendosi in gioco andando alla ricerca di quella parte di sé stessi ancora un po’ nascosta.








Trattate bene le persone che si raccontano. Hanno avuto il coraggio di rubare attimi della propria vita mettendoli nelle vostre mani.